Tutto ciò che devi sapere su questo modello di programmazione strategica sui social media

Redigere un piano editoriale fluido per i social media potrebbe essere come regalare un programma per addominali scolpiti ad Arnold Schwarzenneger.

Questo modello può essere sfruttato anche per i canali social ma è importante capire quando abbia senso utilizzarlo e quando no per evitare di sprecare energie inutilmente. In questo articolo ti spiegherò cos’è un piano editoriale fluido e in quali situazioni dovresti farne uso.

 

Fare un buon piano editoriale

 

Quand’è che un piano editoriale fluido può essere strategico per i social?

Il piano editoriale è uno strumento importantissimo per la gestione dei social media: dalla sua corretta redazione dipende il successo (o l’insuccesso) di una strategia finalizzata al raggiungimento di obiettivi di vario genere. E a proposito di strategia, immagino ti sia capitato di domandarti in quali casi sia giusto e opportuno elaborare un piano editoriale fluido. Partiamo da un presupposto fondamentale: un piano editoriale è fluido quando tiene conto di variabili preventivate e degli imprevisti.

In buona sostanza, lo si struttura in maniera flessibile per poterlo adattare a eventuali modifiche rispetto alla programmazione standard della pubblicazione dei contenuti; il che implica uno stretto legame di un progetto con eventi di attualità, ragione per la quale creare contenuti dell’ultima ora ha un impatto sostanziale sul pubblico di riferimento. Un esempio? Se gestisci i canali social di un professionista o di un’agenzia che si occupa di consulenza finanziaria o di criptovalute, è chiaro che i follower abbiano la necessità di ricevere notizie fresche riguardo ad avvenimenti come il lancio in borsa di una nuova azienda o un crollo improvviso dei mercati (ma anche eventi più marginali). In questo caso ha senso strutturare un piano editoriale flessibile.

Se invece curi un progetto slegato dagli eventi di attualità, in cui l’impatto delle notizie è minimo e non incide sulla portata a compimento degli obiettivi, la flessibilità non è una peculiarità a cui dovresti dare particolare importanza. Più avanti ti darò un paio di dritte circa la redazione di un buon piano editoriale fluido, ma prima voglio descriverti meglio la situazione tipo in cui è utile averne uno.

Leggi anche: Quanto costa un piano editoriale per i social: il tariffario medio

 

Piano editoriale fluido: l’esempio della testata giornalistica

Non c’è esempio migliore di quello della testata giornalistica per spiegare l’importanza di questo tipo di documento.

Un magazine o un quotidiano di informazione online è per forza di cose connesso all’attualità; per questo motivo, nella gestione dei loro canali social, queste realtà adottano una programmazione settimanale o al massimo mensile della pubblicazione dei contenuti basata sulla flessibilità. In un piano editoriale fluido non mancheranno mai temi fissi, magari trattati in apposite rubriche, ma saranno sempre presenti anche degli spazi da destinare alla redazione e alla pubblicazione delle news.

Dopotutto, qual è la ragione principale per la quale un follower segue la pagina Facebook o Instagram di Ansa.it e Reuters? Esatto… Quella di ricevere informazioni aggiornate su ciò che accade nel mondo. 

È dunque facile capire perché tale modello di piano editoriale si sposi perfettamente con le esigenze di questo tipo di canali. Ora, come promesso, ti darò tre dritte per redigere un piano editoriale fluido, ipotizzando che tu debba aggiornarlo mensilmente.

 

Piano editoriale social

 

Tre consigli su come fare un buon piano editoriale fluido a cadenza mensile

Anche in ottica di business – sebbene sia raro – potrebbe aver senso propendere per una strategia flessibile: si parla più che altro di situazioni in cui l’andamento del tuo settore è legato a notizie di attualità (come quella dell’agenzia di consulenza che ti ho esemplificato all’inizio dell’articolo). In tal caso, ti suggerisco di redigere un piano editoriale fluido da monitorare mensilmente. Per porre le giuste basi, faresti bene ad assicurarti di non venire meno al completamento di questi tre step:

  1. Definisci gli obiettivi che intendi raggiungere
    Avere un’idea precisa di quali risultati tu voglia ottenere ti aiuterà a strutturare un piano editoriale funzionale a essi, tenendo in considerazione fattori come il target clienti, le strategie dei competitor e i punti di forza del tuo brand.
  2. Analizza il tuo target
    Eseguire uno studio sui tuoi clienti (acquisiti e potenziali) ti aiuterà a comprendere le loro esigenze, i loro interessi, le loro ansie e i loro problemi; conoscendo queste informazioni ti verrà più facile pianificare una strategia che possa portarli dalla tua parte.
  3. Monitora l’andamento della tua strategia
    Osservare costantemente i risultati ottenuti dai tuoi post dal punto divista delle interazioni, della visibilità e del gradimento ti aiuterà a capire se stai procedendo nella giusta direzione o se è il caso di modificare la tua strategia. In particolare, potrai valutare di spingere in misura maggiore i post più popolari e pubblicarli con frequenza maggiore.

Leggi anche: Come creare un piano editoriale Facebook di successo

 

In conclusione 

Redigere un piano editoriale ben strutturato è alla base di una buona strategia di social media marketing.

Tuttavia, è molto importante anche gestire le pubblicazioni in modo preciso e puntuale, e per farlo senza rischi faresti bene a utilizzare un social manager tool come PostPickr. Il nostro software, sviluppato completamente in italiano, ti permetterà di programmare la pubblicazione dei post da un’unica dashboard, sfruttando funzionalità analitiche e integrazioni utili come quella di Canva, Pixabay e Giphy.

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