Con questo guest post inauguriamo una nuova rubrica intitolata “Lavorare con i Social Media”, uno spazio nel quale condivideremo le esperienze di quanti hanno costruito una professione (o pensano di farlo) grazie ai social. Sarà un format basato sul racconto più che sul resoconto, sulle emozioni più che sui tecnicismi, sull’esperienza vissuta più che sugli aspetti teorici.

Siamo molto felici che sia Lety a “battezzare” questa rubrica. Crediamo infatti che il suo percorso verso la “consapevolezza” sia molto più comune di quanto la stessa autrice non creda. Se in qualche modo vi ci ritrovate fatecelo sapere nei commenti ;) Buona lettura!

community

 

“Sii te stesso. Parla di ciò che meglio conosci: il tuo vissuto.”

Quante volte l’abbiamo letto? È il mantra del blogging. Facile a dirsi, non sempre a farsi.

Il ritrovarmi di fronte ad una pagina bianca è sempre stato, per me, come essere davanti allo specchio.

Chi sono? Cosa mi manca? Che persona voglio essere?

Se, umanamente e spiritualmente, mi sono spesso guardata dentro ed interrogata, non l’ho mai fatto professionalmente. Non ho mai sentito l’esigenza di mettermi un’etichetta, di incasellarmi in una figura precisa.

Come spesso accade, il mondo esterno e la sua concretezza ti costringono a riflettere su quello che, per un motivo o per un altro, hai sempre trascurato. Nel mio caso è stato un banalissimo rinnovo della carta d’identità a mettermi in crisi. Voce: “Professione”. Hm! E adesso? Panico.

È stata in questa occasione che mi sono resa conto che, inconsapevolmente, un’etichetta ce l’avevo già addosso da oltre un ventennio: Community Manager. Una comunicatrice, chiacchierona all’infinito e con un entusiasmo così esagerato da sembrare spesso un fake.

L’Esordio

All’inizio degli anni 90, il mio amore per la musica ha iniziato a spingermi ulteriormente verso gli altri. Non mi bastava ascoltare. Avevo bisogno di incontrare altri fans, confrontarmi, condividere, creare una community.

Erano i tempi delle fanzine, delle iscrizioni a pagamento ai fanclub, dei concerti che costavano 25mila lire.

 

Fanzine Manic Street Preachers 1997

Fanzine Manic Street Preachers 1997

 

Ho pensato che lo strumento migliore per realizzare quello che avevo in mente sarebbe stato la pagina televideo di MTV Europe. Ho iniziato, quotidianamente, a leggere tutti i messaggi, a trascrivere gli indirizzi di chi condivideva la mia stessa passione e a spedire lettere su lettere. Nel giro di qualche settimana mi sono ritrovata con un numero esagerato di amici di penna: ma come metterli tutti in contatto fra di loro e fare gruppo?

Ho preso l’idea dei FanBook (molto in voga all’epoca) e l’ho rimodellata. Finalmente sono riuscita ad avere la mia community: una rete di fans appassionati, attivi e desiderosi di condividere.

E poi? 

L’Evoluzione

Poi internet ha invaso le nostre case ed è cambiato tutto. Nessuno aveva più voglia di scrivere lettere, la comunicazione immediata era decisamente meglio. Siamo approdati, così, sull’isola dei fan-forum… finchè non sono arrivati gli “aggrega-amici”. Tutti impegnati a fare il resoconto delle proprie giornate su Facebook, Hi5, Friendster, Orkut & Co.

Allora, come mantenere in piedi quello che avevo costruito con fatica?

La soluzione è arrivata proprio da quel social che, all’epoca, non mi interessava: Facebook. Ho ereditato un minuscolo gruppo dal nome troppo lungo, inefficace e difficile da ricordare. Non avevo assolutamente idea di come funzionassero i gruppi, né di che uso fare della mia carica di Admin.

Felice di essere riuscita a farvici confluire la mia community, ho iniziato a postare con leggerezza 2-3 volte al giorno. I fans avrebbero dimostrato interesse ed interagito anche qui. Avevo sempre fatto così e, per i FanBook ed il forum, aveva funzionato.

Invece no: ho trascorso mesi a parlare da sola!

Zero commenti, zero like, zero interazione: zero di tutto! Finchè frustrazione, orgoglio e dignità non hanno scatenato una vera e propria rivoluzione dentro di me. Ho iniziato a pensare, solo ed esclusivamente, come un fan… ma di quelli con la lettera maiuscola! 

La Rivoluzione

Ho cambiato tutto:

  • ho scelto un nome più corto e facile da ricordare; immediato, ma che rispecchiasse l’idea di partenza;
  • ho scritto una descrizione che incarnasse perfettamente la natura del gruppo ed il tipo di atmosfera che avrei desiderato creare;
  • ho cambiato l’header: più attuale ed originale;
  • ho creato un logo ed un motto.

A quel punto ero diversa da tutti i gruppi paralleli che, nel frattempo, avevano affollato FB e che avevano quello che io desideravo: partecipazione! Avevo già capito che limitarmi a postare qualche foto e/o video, non bastava. Cos’avrebbe suscitato interesse? Cos’avrebbe spinto i membri, a sentirsi così parte del gruppo da iniziare a postare autonomamente e condividere le proprie opinioni, ricordi, preferenze?

“Mi sono chiesta che cos’avrei voluto io da un gruppo.”

Breaking news, rumours, materiale inedito o raro, curiosità, approfondimenti, contenuti originali e divertenti, rubriche. Era ciò che mi avrebbe stuzzicata ed interessata a tal punto da aver voglia di tornare e partecipare ogni giorno e più volte al giorno.

Così mi sono incamminata. I membri del gruppo sono, innanzitutto, diventati persone: ho cominciato a rispettarle e a trattarle come se fossero sempre di fronte a me. Ad augurare loro una buona giornata e ad accomiatarmi, sempre, con un sincero “buonanotte”.

“Ho creato, in sostanza, una routine.”

Ho iniziato a chiedere la loro opinione sul materiale che condividevo e a dar valore ad ogni singolo commento: rispondendo sempre a tutti (nel bene e nel male). Ho creato spunti di riflessione e conversazione. Ho iniziato a setacciare, quotidianamente e ripetutamente, il web alla ricerca di notizie e curiosità: riuscendo, in più occasioni, ad anticipare lo stesso sito ufficiale dell’artista.

Mi sono cimentata nei panni della cronista: raccontando gli eventi live, registrando le interviste alla radio e le ospitate nelle tv di tutto il mondo, riassumendo notizie pubblicate in tutte le lingue, andando a scovare foto dell’ultimo minuto non ancora di dominio pubblico. Sempre sul pezzo: ad ogni ora e in ogni giorno. 24/7 No Matter What!

Mi sono creata, senza nemmeno rendermene conto, un’identità ed una credibilità che andavano oltre il mio avatar, ed i risultati non hanno tardato ad arrivare.

I membri, finalmente inseriti in un gruppo strutturato, hanno iniziato a commentare, suggerire, condividere, proporre e (con mia grandissima soddisfazione) ad aiutarsi tra loro. Non è mancato il passaparola: sono arrivati nuovi membri che, hanno portato aria fresca e menzioni del mio lavoro, in tutti i gruppi del settore.

Il bilancio

Mese dopo mese, anno dopo anno, la mia passione è diventata addirittura più impegnativa di un lavoro. Sono nate nuove piattaforme e mi ci sono buttata: alla ricerca di nuovi spazi, nuova audience, nuovi modi e tempi per comunicare.

Sono partita ereditando la gestione di un gruppo Facebook al servizio della fanbase di Robbie Williams, con un centinaio di iscritti. Oggi mi ritrovo ad interagire quotidianamente – in 4 lingue – su svariate piattaforme (Facebook, Twitter, Instagram, Google, VK, Sina Weibo, Tumblr, ed altri), a gestire una community che conta quasi 17.000 followers, ed a rispondere fino a 4.500 commenti al giorno in pieno tour, con picchi di visualizzazione che sfiorano i 300k giornalieri (il tutto gestito insieme al mio fidato Social Media Assistant ;-) )

Alcuni esperimenti hanno funzionato, altri meno; qualcuno è fallito completamente. Tuttavia non ho mai smesso di mettermi alla prova, di ascoltare la rete. 

Scherzando, studiando, discutendo e proponendo ai miei followers il meglio di me.

Ecco. Vi ho raccontato, con la capacità di sintesi che mi contraddistingue :-P, come ho creato una community e come sono cresciuta insieme a lei.

Quale passione ha trasformato la vostra vita? Vi va di raccontarmelo?

 

 
Lety Aiyeshah

Worthless Social Media Everything • Unwitting MicroBlogger • Passionate Learner • Music Eater • Geeky Beta Tester • Yogi

Guest Blogger presso A Touch of Distinction

Ambassador presso PostPickr

Ambassador presso “I Trust You” Movement

Iannà Tampé: Fan Club Management & Official Instagram SMM