Prima di dare spazio alla lettura di questo guest post dobbiamo svelarvi un piccolo retroscena: il file in pdf che Chiara ci ha mandato in bozza si intitolava (ironicamente) “marchetta-postpickr.pdf”. Evidentemente l’autrice era consapevole di aver dato al pezzo un taglio troppo affettuoso nei nostri confronti e conoscendo la nostra ritrosia all’autocitazione ci ha voluti avvisare sin dal titolo. Ci abbiamo pensato un po’, ma alla fine abbiamo convenuto che, considerato l’ospite, si poteva fare uno strappo alla regola. Con Chiara condividiamo da tempo un proficuo percorso professionale e umano ben testimoniato dalle sue parole, e oggi vogliamo condividerlo anche con voi. Buona lettura!

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Sono ormai parecchi anni che mi occupo di comunicazione e marketing sul web, si può dire che il primo post “conto terzi” l’ho scritto prima che in Italia arrivassero i social, su una piattaforma allora veramente innovativa che si chiamava SuperEva, era l’anno 2000.

Solo il 13 ottobre del 2014 però ho incontrato per la prima volta PostPickr sulla mia strada digitale, esattamente 3 anni fa.

Al tempo mi occupavo, sempre da freelance, prevalentemente di Social Media e Content Management e, per gestire i calendari editoriali dei miei clienti, utilizzavo un tool made in USA abbastanza complicato e con un’assistenza al cliente praticamente inesistente (ma le newsletter che mandava invece erano numerosissime…).

PostPickr era ancora in fase Beta, cercavano beta tester e, incredibile, per tre anni della mia vita io avevo fatto proprio la beta tester a tempo pieno in una software house, quindi mi iscrissi ed iniziai subito ad usarlo. Mi accorsi subito della semplicità e la chiarezza di utilizzo, non c’era neppure bisogno di guardarsi i tutorial per iniziare ad utilizzarlo ma, soprattutto, per “noi beta tester” era gratuito e per chi, come me, lavora principalmente con clienti nell’ambito Non-Profit il prezzo dei tool utilizzati FA LA DIFFERENZA!

I bug (che inevitabilmente ogni tanto spuntavano) venivano immediatamente corretti, le proposte di modifiche legate alla usability o di integrazione di funzioni basate sull’esperienza nell’utilizzarlo su clienti reali date da me e dagli altri beta tester accolte con gioia e, se ritenute utili e sensate da tutta la community degli utilizzatori, realizzate nel minor tempo umanamente possibile.

Secondo la mia opinione il far votare le modifiche “preferite” e le nuove funzioni da chi effettivamente lavora quotidianamente con lo strumento e, inevitabilmente, conosce meglio di un programmatore le proprie esigenze lavorative, è stata una vera e propria rivoluzione che ha permesso a PostPickr di differenziarsi dagli altri tool e di creare attorno a sé una community di professionisti disposti a collaborare per far crescere il “loro” tool.

Nel frattempo il lavoro con i “clienti” Non Profit continuava, e PostPickr aiutava parecchio!

La gestione dei piani editoriali di una realtà non a scopo di lucro potrebbe sembrare semplice, ma non lo è affatto.

Molto spesso, a seconda dell’ambito in cui ci si muove, è necessario stravolgerlo a causa di accadimenti improvvisi (penso, solo per citarne una, alle Brigate di Solidarietà Attiva che si occupano, tra le altre cose, di intervenire in caso di catastrofi naturali, in questo caso non si può parlare di instant marketing in quanto l’informazione sui social in caso di terremoti o alluvioni, ad esempio, non si può considerare alla stregua di un meme di Taffo o Ceres) e quindi diventa piuttosto complicato programmare un piano editoriale a lungo raggio.

Certo è che la possibilità di programmare i “post istituzionali” come ad esempio la chiamata per nuovi volontari o la richiesta di donazioni, il condividere articoli in automatico da siti e blog, il poter collaborare con il team comunicazione all’interno di un’unica app ha dato, a me e chi lavora con me, una grandissima mano nella gestione delle comunicazioni web delle Onlus e Associazioni Non Profit di cui mi occupo.

Eravamo al 2014, PostPickr nasceva ad Andria, io me ne innamoravo (e cercavo di imparare a pronunciare e scrivere il suo nome correttamente) ma, come per tutte le cose in fase Beta, bisognava lavorarci sopra.

In questi tre anni il tool di gestione dei social che ha rapito il mio cuore e che ha salvato me e molti colleghi da lunghe nottate in bianco e weekend passati a lavorare (certo, si possono programmare i post anche direttamente dalle pagine Facebook, ma non dai profili, e se, come spesso capita, si gestiscono anche profili privati questa cosa è utilissima; certo, si può postare su Twitter direttamente da Instagram e Facebook, ma tutti ormai sanno -o dovrebbero sapere- che il tone of voice e il metodo comunicativo cambia da social a social e che i repost automatici spesso fanno sorridere) è cresciuto, ha risolto i piccoli bug che c’erano in origine, aggiunto funzioni, creato l’app per il mobile ed ha attirato tanti, tantissimi nuovi utilizzatori.

Insieme a PostPickr (e un pochino anche grazie a lui) sono cresciuta anch’io e ora mi occupo principalmente di consulenza e creazione di strategie di Web Marketing.

Un giorno, poco tempo fa, durante una sessione di consulenza mi sono trovata a spiegare a dei volontari di una Associazione come utilizzare il tool, questa volta però il piano gratuito non poteva bastare, avevano bisogno di quel qualcosa in più, e quel qualcosa era a pagamento. I volontari che gestivano la comunicazione dell’associazione erano tantissimi, scoordinati, vivevano in città diverse e si parlavano e confrontavano solo tramite WhatsApp, con i prevedibili disastri conseguenti.

Anche se la cifra era comunque bassa l’associazione non se la sentiva di spendere i soldi – donati dalle persone per perseguire la loro causa – in un tool e io, a quel punto non sapevo come aiutarli :-(

Non c’è voluto molto: un messaggio a Maurizio (una delle belle anime, insieme a Maria ed Antonello, che ha creato PostPickr) spiegando la situazione e che i volontari del “gruppo comunicazione” si erano offerti di autotassarsi mensilmente per acquistare il tool. Ho chiesto se si poteva pensare ad una scontistica per chi “lavora quotidianamente gratis per rendere questo mondo migliore” e, senza che io me ne stupissi troppo, la risposta è stata: “Dammi un paio di giorni, ne parlo con gli altri e ti faccio sapere al più presto”.

Dopo due giorni:

 

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Chiara Tafner – In due parole? Donna multitasking!   Musica, Cinema, Web Marketing e Non Profit sono la mia passione, l’etica il metodo con cui le perseguo. In questo momento mi occupo di consulenze di web marketing e social media management, community management e social media strategy e, nel poco tempo libero, continuo a studiare strategie di marketing e a cercare di rendere questo mondo migliore. Che succederà domani? 

 

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