In questo articolo ti parlo di…
- Monitorare le metriche giuste su LinkedIn è fondamentale per capire se la tua comunicazione sta davvero colpendo nel segno. Non fermarti ai numeri superficiali: concentra l’attenzione su KPI che misurano l’impatto reale, come l’engagement qualificato (commenti, condivisioni sensate), la crescita di un pubblico in linea con i tuoi obiettivi e la capacità dei tuoi contenuti di spingere all’azione, come misurato dal click-through rate (CTR) sui link importanti. Questo approccio ti permette di andare oltre le semplici “vanity metrics” e di ottimizzare la tua strategia basandoti su dati concreti.
- Analizza la visibilità (quanti ti vedono?), il coinvolgimento (quanto interagiscono?), la crescita dell’audience (chi stai raggiungendo?) e i risultati (quali azioni concrete generi?). Ogni categoria ti offre una prospettiva diversa ma complementare sull’efficacia della tua comunicazione. Considerarle insieme ti darà un quadro completo e ti aiuterà a identificare punti di forza e aree di miglioramento per la tua presenza su LinkedIn.
- Ricorda sempre che i numeri non parlano da soli: vanno interpretati nel contesto specifico dei tuoi obiettivi, del tuo settore e del tipo di contenuto che pubblichi. Utilizza LinkedIn Analytics per accedere a queste metriche, ma soprattutto per analizzarle regolarmente. Solo un monitoraggio costante e un’analisi critica ti permetteranno di capire cosa funziona davvero, affinare i tuoi messaggi e massimizzare l’efficacia della tua comunicazione professionale sulla piattaforma.
Misurare impression, engagement, crescita dell’audience e click aiuta a interpretare i dati in modo strategico e a migliorare le performance sulla piattaforma
Pubblicare contenuti su LinkedIn è solo il primo passo. Ma come fai a sapere se i tuoi post, articoli o aggiornamenti stanno davvero funzionando?
Stai raggiungendo le persone giuste?
Il tuo messaggio sta generando interesse e discussione?
Ecco, la risposta a tutte queste domande risiede nei numeri, o meglio, nelle metriche. Ignorarle significa navigare a vista, sprecando potenzialmente tempo ed energie preziose.
Monitorare costantemente le performance è l’unico modo per capire veramente l’efficacia della tua comunicazione e per prendere decisioni informate su come migliorarla. Fortunatamente, LinkedIn mette a disposizione uno strumento potente per fare proprio questo: LinkedIn Analytics, il tuo centro di comando per tutti i dati che contano. Vediamo quindi quali sono le metriche fondamentali da tenere d’occhio per non perdere la rotta.
Leggi anche: Come creare un gruppo su LinkedIn e favorire la partecipazione degli iscritti
Metriche di visibilità su LinkedIn: misura la tua copertura (impression, reach)
Il primo passo per comunicare efficacemente è, ovviamente, farsi notare.
Le metriche di visibilità ti dicono quanti occhi vedono i tuoi contenuti.
Le due metriche principali qui sono impression e reach.
Le impression indicano il numero totale di volte che i tuoi post sono stati visualizzati sullo schermo degli utenti. Attenzione: questo include visualizzazioni multiple da parte della stessa persona.
La reach, invece, misura il numero di utenti unici che hanno visto i tuoi contenuti.
Capire la differenza è fondamentale: una reach elevata significa che stai raggiungendo un pubblico ampio, mentre un alto numero di impression rispetto alla reach potrebbe indicare che i tuoi contenuti vengono mostrati più volte agli stessi utenti (magari grazie a interazioni).
A queste si aggiungono le visualizzazioni, specifiche per contenuti come video o articoli nativi di LinkedIn, che indicano quante volte sono stati effettivamente avviati o aperti.
Queste metriche sono fondamentali per misurare la notorietà (brand awareness), ma ricorda: essere visti è importante, ma non è tutto.
Dobbiamo capire se chi ti vede è anche interessato.
Metriche di coinvolgimento: il termometro dell’interesse (reazioni, commenti, condivisioni, click, engagement rate)
Ecco cosa conta davvero nella tua presenza su LinkedIn: il coinvolgimento.
Queste metriche ti dicono non solo se sei stato visto, ma se hai stimolato una reazione. Parliamo di reazioni (ad esempio, i classici “mi piace”), commenti e condivisioni.
Soffermati sui commenti: sono un segnale fortissimo di interesse e avviano conversazioni preziose. Non tutti i commenti sono uguali, ovviamente, ma un buon numero di interazioni di qualità è un ottimo indicatore.
Lo stesso vale per le condivisioni, specialmente quelle accompagnate da un commento personale dell’utente, che amplificano la tua portata in modo significativo.
Non dimenticare i click sul post (che possono includere click su “vedi altro”, sul tuo profilo, sugli hashtag) e, più specificamente, i click sul link che potresti aver inserito.
Ma la metrica regina del coinvolgimento è l’engagement rate (ER).
Questo KPI, solitamente calcolato come il totale delle interazioni (reazioni + commenti + condivisioni + click) diviso per le impression o la reach, e moltiplicato per 100, ti dà una percentuale chiara di quanto il tuo pubblico sia effettivamente coinvolto dai tuoi contenuti.
Un ER alto è un segnale inequivocabile che la tua comunicazione sta funzionando.
Questo ci porta a chiederci: stai parlando con le persone giuste?
Crescita e analisi audience LinkedIn: i follower giusti fanno la differenza (dati demografici)
Avere tanti follower può sembrare gratificante (le famose “vanity metrics“), ma la vera domanda è: sono i follower giusti?
Monitorare la crescita del numero di follower della tua pagina aziendale o delle connessioni del tuo profilo è importante, ma è solo metà della storia. La vera miniera d’oro si trova nei dati demografici che LinkedIn Analytics ti offre (specialmente per le pagine aziendali).
Qui puoi scoprire informazioni cruciali sul tuo pubblico: da quale settore provengono, qual è la loro funzione lavorativa, il livello di anzianità, la località geografica e persino le aziende per cui lavorano.
Analizzare questi dati è fondamentale per capire se stai attraendo il target che desideri raggiungere con la tua comunicazione.
Ad esempio, se sei un’azienda B2B che vende software per il marketing, ad esempio, vorrai vedere tra i tuoi follower professionisti del marketing e dirigenti di aziende potenzialmente clienti, non studenti o persone in settori completamente diversi.
Controllare regolarmente la demografia ti aiuta a capire se i tuoi contenuti sono allineati con il pubblico che vuoi attrarre e se stai costruendo una community rilevante per i tuoi obiettivi.
Ma l’interazione e il pubblico giusto devono portare a qualcosa di concreto, vero?
Metriche chiave per i risultati: misura l’impatto reale su LinkedIn (CTR, traffico)
Infine, dobbiamo misurare l’impatto tangibile della nostra comunicazione, soprattutto quando l’obiettivo è guidare gli utenti a compiere un’azione specifica fuori da LinkedIn.
Qui entra in gioco il click-through rate (CTR).
Questa metrica misura la percentuale di persone che, dopo aver visto il tuo post (impression), hanno effettivamente cliccato sul link che hai inserito (es. per visitare il tuo sito web, scaricare una risorsa, iscriversi a un webinar).
Un CTR elevato indica che il tuo messaggio è stato non solo visto e apprezzato, ma anche abbastanza convincente da spingere all’azione.
È un indicatore chiave per valutare l’efficacia delle tue call-to-action. Strettamente legato al CTR è il monitoraggio del traffico web proveniente da LinkedIn.
Utilizzando strumenti come Google Analytics e, idealmente, parametri UTM nei tuoi link, puoi vedere quante visite al tuo sito arrivano da LinkedIn e, cosa ancora più importante, cosa fanno questi visitatori una volta arrivati (es. compilano un form, acquistano un prodotto). Queste sono le metriche che collegano direttamente la tua attività su LinkedIn ai risultati di business, dimostrando il ROI (return on investment) della tua strategia di comunicazione sulla piattaforma.
Per monitorare, analizzare e migliorare le tue metriche LinkedIn con ancora più facilità, ti serve uno strumento che faccia davvero la differenza.
Leggi anche: Come aumentare i follower su LinkedIn in modo strategico e senza trucchi
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Metriche LinkedIn: Domande & Risposte
Quali sono i 3-4 KPI assolutamente fondamentali da monitorare su LinkedIn?
Concentrati su quelli che danno un quadro bilanciato tra visibilità, qualità dell’interazione e azione concreta. Primo, l’engagement rate, perché misura quanto i tuoi contenuti risuonano davvero con chi li vede, andando oltre la semplice esposizione. Secondo, la crescita dei follower rilevanti, analizzata tramite i dati demografici, per assicurarti di star costruendo una community in linea con i tuoi obiettivi. Terzo, il click-through rate (CTR) sui link strategici, poiché indica l’efficacia nel guidare traffico e azioni mirate. Infine, la reach rimane una metrica base importante per capire l’ampiezza della tua audience potenziale.
Come si calcola l’engagement rate su LinkedIn e perché è così importante?
L’engagement rate (ER) su LinkedIn si calcola generalmente sommando tutte le interazioni principali (reazioni, commenti, condivisioni, e spesso anche i click) ricevute da un post in un certo periodo, dividendo il totale per le impression (o a volte per la reach) di quello stesso post, e moltiplicando il risultato per 100 per ottenere una percentuale. La formula esatta può variare leggermente a seconda dello strumento o della definizione usata, ma il concetto è misurare la percentuale di persone esposte al contenuto che hanno attivamente interagito. Un ER alto suggerisce che la tua comunicazione sta colpendo nel segno.
Che differenza pratica c’è tra impression e reach? Quale dovrei guardare?
La differenza pratica è fondamentale: le impression contano quante volte un tuo post è stato visualizzato complessivamente, includendo visualizzazioni multiple da parte dello stesso utente. La reach, invece, conta quanti utenti unici hanno visto il tuo post almeno una volta. La reach ti dice l’ampiezza del tuo pubblico potenziale raggiunto, utile per obiettivi di awareness diffusa. Le impression ti danno un’idea della “presenza” e della frequenza con cui il tuo contenuto appare nei feed.