Social news: la rassegna della settimana

Il mondo dei social è in continua evoluzione e sono sempre tante le novità. Per tenervi aggiornati, quotidianamente pubblichiamo news sui nostri canali: ecco a voi un recap delle principali notizie della settimana, nel caso vi siate persi qualcosa.

1. Nuove possibilità di guadagno per le celebrità su Facebook

Facebook sta costruendo un nuovo prodotto video che permetterà alle persone di pagare i creators o le celebrità per avere la possibilità di interagire con loro durante una live.

Lo strumento, chiamato Super, consentirà di ospitare eventi video interattivi dal vivo. Gli spettatori potranno pagare per “apparire” accanto a un creator durante il live streaming per porre una domanda, farsi un selfie.

2.Instagram aggiunge nuove opzioni ai Reels

Instagram ha aggiunto nuove opzioni creative in Reels:

1. aggiornamento di “Audio Mix” e “Voice-over”;
2. aggiornamento dell’opzione “Modifica clip”.

Instagram ha anche ottimizzato alcune funzioni esistenti, espandendo il lancio dei suoi tag Branded Content.

3.La classifica di YouTube

Forbes ha pubblicato la sua lista annuale dei migliori guadagni su YouTube del 2020, che, ancora una volta, è guidata da Ryan Kaji, fondatore del popolare canale “Ryan’s World” e che ora ha solo 9 anni.

I video di Kaji consistono principalmente in unboxing di giocattoli e clip spensierate. Ma dal conteggio delle visualizzazioni si comprendono le sue ampie opportunità di monetizzazione.

4.Twitter ripristina i retweet

Twitter ha ripristinato la vecchia meccanica dei retweet. Ora premendo sul pulsante del retweet, il social network non mostrerà più il suggerimento di citazione.

La modifica è stata applicata a inizio ottobre in vista delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, con l’obiettivo di incoraggiare le persone a informarsi maggiormente su quello che stavano ricondividendo.

“Purtroppo“, scrive Twitter in una serie di Tweet, “nonostante l’uso dei tweet con citazione sia aumentato, il 45% di essi includeva affermazioni di una sola parola e il 70% aveva meno di 25 caratteri”. Segno che lo strumento non ha convinto.