Aggiornamento ottobre 2017: a distanza di tre anni dalla pubblicazione di questo studio, il dibattito pare non essersi esaurito, tanto da convincere i nostri colleghi di AgoraPulse a produrre uno nuovo studio, completo e rigoroso, che condivide il nostro stesso approccio metodologico nonchè i risultati finali, assolutamente coincidenti con i nostri.

——— 

Cominciamo da qui:

Questo tweet inviatoci da una nostra beta tester è stato preso come esempio per dimostrare che tra gli addetti ai lavori permane ancora un certo scetticismo verso i tool di pubblicazione esterni (come HootSuite, Buffer e il nostro PostPickr). Dell’argomento ne avevamo già parlato in questo post, il cui titolo si concludeva con un punto di domanda nonostante quanto riportato lasciasse spazio a pochi dubbi. Qualche giorno fa ci siamo imbattuti nell’ennesimo articolo in cui si da per certo il fenomeno:

Per non parlare di altri tipi di post, cioè quelli pubblicati in automatico tramite alcuni tool, come ad esempio IFTTT o altri. Con il cambiamento recente dell’EdgeRank, Facebook ha diminuito ancora di più la loro visibilità.

Nella discussione sviluppatasi, in cui avevamo sollevato le nostre obiezioni e riportato l’analisi emersa nel nostro precedente articolo, l’autore ci aveva così risposto:

Comunque ahimè non sono d’accordo. La mia era un’opinione basata su esperienza personale. Gestisco alcune pagine Facebook da un bel po’ di tempo e ho potuto constatare che, effettivamente, i post pubblicati in automatico con IFTTT sono penalizzati. Avendo una minore visibilità. Quindi la mia affermazione era basata su qualcosa di concreto. Si basa su una comparazione tra post pubblicati da me e post automatici, e le differenze sono notevoli.

Nonostante IFTTT non sia propriamente assimilabile ai tools di pubblicazione/schedulazione come il nostro, la risposta ottenuta ci ha convinto, come ci eravamo ripromessi, a condurre un nostro test interno, cercando di adottare una metologia il più scientifica possibile. Le variabili che potenzialmente possono falsare questo tipo di test sono infatti tante e non basta, a nostro avviso, mettere a confronto un post nativo con uno pubblicato esternamente alla piattaforma prescindendo dal tipo di contenuto e dalle modalità con cui è stato pubblicato.

Il campione

Abbiamo scelto una pagina Facebook che gestiamo da diversi anni (sin dalla sua nascita nel 2009) e di cui conosciamo perfettamente le dinamiche. È la fan page della rock band Le Rivoltelle, che contava al momento del test più di 13.000 utenti iscritti, acquisiti in modo completamente organico (la pagina non ha mai fatto ricorso a post sponsorizzati o altre forme di visibilità a pagamento). Ci teniamo a specificare quest’ultima caratteristica poiché ci sembra un importante indice di qualità del campione di riferimento.

I contenuti

Abbiamo scelto un tipo di contenuto che potesse generare lo stesso livello di interesse in relazione all’audience della pagina. Questo è un passaggio determinante per una corretta valutazione dei risultati: abbiamo scartato l’ipotesi di utilizzare post di tipo immagine o post con link condivisi, poiché la loro specificità (qualità e tipo di immagine, formattazione del link o autorevolezza della fonte, messaggio di accompagnamento, etc.) possono influire anche significativamente sul coinvolgimento dell’utente (che a sua volta influisce sulla portata organica). Ci serviva un contenuto il più neutro e ripetibile possibile, anche nella forma.

Siamo stati fortunati: da sempre, con la pagina in questione, abbiamo l’abitudine di salutare ogni mattina attraverso messaggi che in varie combinazioni augurano il buongiorno ai fans. Per il test, abbiamo deciso di usare sempre lo stesso, identico format per tutte le pubblicazioni:

 

Frequenza, modalità e periodo di pubblicazione

Il tipo di contenuto scelto ci ha permesso di adottare una frequenza di pubblicazione quotidiana, eliminando così le variabili legate ai singoli giorni della settimana. Lo stesso è valso per l’orario di pubblicazione – mediamente le 9:30 – che abbiamo sfasato di volta in volta di pochi minuti per non dare l’idea di un automatismo assoluto. I post sono stati pubblicati ininterrottamente nel periodo compreso tra il 18 settembre ed il 3 ottobre 2014, in modo alternato (nativo o attraverso PostPickr), tranne in due sessioni in cui abbiamo pubblicato per due giorni consecutivi con l’uno e con l’altro metodo. Per le due domeniche oggetto del periodo del test è stata usata questa variante del format:

 

Obiettivi, misurazioni e risultati

L’obiettivo del test è stabilire se e quanto – a parità di condizioni – la sorgente di pubblicazione influisca sulla portata organica di un post (reach), ovvero sul numero di persone a cui quel contenuto è stato mostrato.

Le misurazioni sono state effettuate a 4 giorni di distanza dalla pubblicazione, periodo che abbiamo ritenuto idoneo per ottenere un risultato abbastanza stabilizzato.

Ed ecco i risultati:

Analisi comparativa della reach tra i post pubblicati con Facebook e quelli pubblicati con Postpickr

Su un totale di 16 post, gli 8 pubblicati nativamente con Facebook hanno raggiunto una reach totale di 14.445, per una media di 1.805 visualizzazioni uniche per post. Gli 8 post pubblicati con PostPickr hanno totalizzato 15.330 visualizzazioni, per una media di 1.916 persone raggiunte. Abbiamo misurato anche la quantità dei likes ricevuti: Facebook totalizza 82  “Mi piace” per una media di circa 10 likes per post, mentre PostPickr ne riceve  complessivamente 104, per una media di circa 13 “Mi piace” per post. Aggiungiamo per la cronaca che anche il numero dei commenti ricevuti rispetta questa tendenza.

Conclusioni

Nonostante il leggero vantaggio spuntato da PostPickr (son comunque soddisfazioni :D), ci sentiamo di dire che non ci sono variazioni significative nei risultati misurati. Gli andamenti sono assolutamente paragonabili ed in certi casi indistinguibili. Potrete verificare il tutto leggendo questa tabella analitica in cui abbiamo documentato lo studio; troverete dati, misurazioni, link alle fonti e screenshots.

Aspettiamo le vostre considerazioni, soprattutto in merito alla metodologia adottata: vi è sembrata convincente? Fateci sapere la vostra nei commenti al post!

 

WordPress Video Lightbox